Cassazione Civile sez. III n.12408 del 7 giugno 2011: criteri equi e nessuna disparità fra i cittadini
D’ora in avanti le tabelle milanesi per il risarcimento del danno non patrimoniale dovranno essere applicate su tutto il territorio nazionale. Solo così verrà garantita ai cittadini l’equità dei risarcimenti.
Con una importantissima sentenza la terza sezione civile della Corte di cassazione ha promosso le tabelle milanesi come punto di riferimento assoluto per la liquidazione del danno non patrimoniale: i valori di riferimento per la liquidazione del danno alla persona adottati dal Tribunale di Milano “costituiranno d’ora innanzi, per la giurisprudenza di questa Corte, il valore da ritenersi equo, e cioè quello in grado di garantire la parità di trattamento e da applicare in tutti i casi in cui la fattispecie concreta non presenti circostanze idonee ad aumentarne o ridurne l’entità”.
Ed inoltre, “l’avere assunto, con operazione di natura sostanzialmente ricognitiva, la tabella milanese a parametro in linea generale attestante la conformità della valutazione equitativa del danno in parola alle disposizioni di cui agli artt. 1226 e 2056, primo comma, cod. civ. non comporterà la ricorribilità in cassazione, per violazione di legge, delle sentenze d’appello che abbiano liquidato il danno in base a diverse tabelle per il solo fatto che non sia stata applicata la tabella di Milano e che la liquidazione sarebbe stata di maggiore entità se fosse stata effettuata sulla base dei valori da quella indicati”.
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