articolo tratto da FiloDiritto.com
Tra le sei raccomandazioni approvate dalle 78 Autorità di protezione dei dati a conclusione della 30^ conferenza internazionale, tenuta a Strasburgo dal 15 al 17 ottobre, particolare rilievo merita la “Risoluzione sulla tutela della privacy nei servizi di social network”, con la quale sono fornite istruzioni ai fornitori dei servizi e suggerimenti agli utenti per meglio tutelare la propria privacy.
Tra le altre raccomandazioni, citiamo le seguenti:
– E’ necessario che i fornitori potenzino la capacità degli utenti di decidere l’utilizzo dei dati contenuti nei rispettivi profili per quanto riguarda i membri della comunità. Devono consentire agli utenti di limitare la visibilità dell’intero profilo, nonché di singoli dati contenuti nel profilo o ottenuti attraverso funzioni di ricerca messe a disposizione della comunità.
– I fornitori devono consentire agli utenti di decidere sugli utilizzi ulteriori dei dati di traffico e dei dati contenuti nei rispettivi profili – ad esempio, per quanto riguarda attività di marketing. Come minimo, devono offrire la possibilità di negare il consenso (opt-out) rispetto all’utilizzo dei dati non sensibili contenuti nel profilo, e prevedere un consenso previo (opt-in) rispetto all’utilizzo di dati di natura sensibile contenuti nel profilo nonché rispetto ai dati di traffico.
– I fornitori devono garantire che i dati relativi agli utenti siano navigabili da parte dei motori di ricerca soltanto con il previo consenso espresso ed informato da parte del singolo utente. Deve essere prevista per default la non-indicizzazione dei profili-utente da parte dei motori di ricerca.
– I fornitori devono consentire la creazione e l’utilizzo, in via opzionale, di profili basati su pseudonimi e promuovere il ricorso a tale modalità opzionale.
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