Rischia il carcere per truffa e patrocinio infedele l’avvocato che fa lasciare al suo assistito del denaro a titolo di deposito cauzionale non necessario, cioè con una finta causale. C’è di più. Il cliente può incastrarlo registrando le conversazioni telefoniche.
Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 20066 del 12 maggio 2009, ha confermato la condanna a due anni di reclusione per truffa aggravata e patrocinio infedele nei confronti di un legale che, “a danno del proprio assistito”, si era fatto consegnare 7mila euro “al fine di costituire deposito cauzionale per ottenere la cancellazione di un’ipoteca” assolutamente ininfluente per il contratto di compravendita che stava seguendo. [ scarica la sentenza ]
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