I quindici giudici della Consulta hanno dichiarato illegittima la legge 124/2008 perché viola due articoli della Costituzione.: il principio di uguaglianza di tutti i cittadini (articolo 3) e l’articolo 138, che prevede l’obbligo di ricorrere alla procedura rinforzata per modificare la Carta fondamentale, non essendo sufficiente una norma ordinaria.
Le conseguenze
L’effetto della sentenza, di cui si attende di conoscere le motivazioni redatte dal giudice relatore Franco Gallo, sarà quello di riaprire i due processi a carico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
I motivi della decisione
L’anticipo del dispositivo della sentenza ha dichiarato incostituzionale il Lodo Alfano per due motivi: perché ha creato una differenziazione tra i cittadini, concedendo una sorta di “immunità” per chi ricopre le quattro più alte cariche istituzionali; e perché la novità poteva essere introdotta solamente con una legge costituzionale. I quindici giudici hanno quindi accolto le richieste della procura di Milano, respingendo invece il terzo ricorso, inoltrato dal Gip di Roma: i magistrati avevano chiesto l’archiviazione delle accuse del presidente del Consiglio sulla presunta “compravendita” di senatori eletti all’estero nella scorsa legislatura. Per il Gip si sarebbe dovuto applicare il Lodo anche alle indagini preliminari. Da qui il proposito del giudice di trasmettere il fascicolo alla Corte costituzionale.
La decisione sarebbe stata presa a maggioranza, con nove voti favorevoli e sei contrari.
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