L’accordo amichevole raggiunto nel procedimento di mediazione avente ad oggetto l’accertamento dell’intervenuta usucapione, stante la sua natura di negozio di mero accertamento, non costituisce – nel vigente sistema di diritto privato – titolo idoneo alla trascrizione.

Trib. Catania, 01/03/2012 

Le domande in tema di usucapione rientrano nell’ambito della mediazione obbligatoria costituendo domande relative a “controversie in materia di diritti reali” quelle volte ad ottenere l’accertamento dell’avvenuto acquisto, per possesso prolungato nel tempo, del diritto reale di proprietà o di un diritto reale di godimento. Le azioni di usucapione, conseguentemente, sono soggette a mediazione obbligatoria. Al riguardo, non è condivisibile quell’impostazione per cui – poiché la mediazione in tema di usucapione non può avere il medesimo effetto della sentenza (posto che non sarebbe trascrivibile il negozio di accertamento dell’acquisto della proprietà per usucapione) – allora un’interpretazione costituzionalmente orientata del D.Lgs. n. 28/2010 dovrebbe portare ad escludere le controversie in materia di usucapionedalla mediazione obbligatoria. Il procedimento di mediazione, infatti, tende a fare trovare un accordo che impedisca il sorgere del contenzioso giudiziario, senza che necessariamente tale accordo debba coincidere con il contenuto della pronuncia giudiziaria richiesta da parte attrice e senza che necessariamente l’eventuale accordo sia trascrivibile.

Trib. Palermo Bagheria, 30/12/2011

L’art. 5, comma 1, D.Lgs. n. 28/2010 deve essere interpretato secundum constitutionem e deve, dunque, essere esclusa la mediazione obbligatoria là dove essa verrebbe imposta nella consapevolezza che i litiganti non potrebbero comunque pervenire ad un accordo conciliativo. L’incostituzionalità sarebbe evidente, in casi del genere, poiché viene frustrata la stessa ratio dell’istituto: operare come un filtro per evitare il processo; ma se il processo non è evitabile, l’istituto è una appendice formale imposta alle parti con irragionevolezza (e, quindi, violazione dell’art. 3 Cost.). Nel caso delle azioni di usucapione, non potendo la sentenza essere surrogata dall’accordo, la mediazione non è obbligatoria.

Trib. Varese, 20/12/2011


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